Nome: Trattoria Pizzeria La Basilicata
Indirizzo: Via Emilio de Marchi, 44, 20125 Milano
Visitato in data: Giovedì 11 Novembre 2016
MEDIA VOTO 4,14
In questa frase, resa celebre dal film "Basilicata Coast to Coast", è racchiuso il pensiero della maggioranza degli italiani, parlando della regione meno celebrata del Sud Italia.
Leggendola ed adattandola alla ben più nota pizzeria, ubicata in quel di Greco, zona periferica nel nord di Milano, non possiamo far altro che sorridere, pensando alla veridicità di questa frase.
LA PIZZA

Le nostre rushtiche papille gustative ci hanno abituato a ben altre prelibatezze, con accezione negativa intendiamoci.
Inutile perderci in paroloni o cercando di sviare il discorso, la pizza della Basilicata è buona, molto buona.
Forse fin troppo per i nostri palati poco sopraffini.
Quando ci approcciamo per la prima volta ad una nuova location rushtica, ci aspettiamo sempre una pizza di basso livello.
Nel nostro caso invece, ci troviamo di fronte ad un'ottima pizza, con possibilità addirittura di farcela fare nell'apposito forno senza glutine!
Troppo perfetta.
IL VINO DELLA CASA

Anche in questo caso, come sopra, siamo abituati a standard bassi nel dover giudicare il tristemente noto "Vino della casa", e quello che si presenta dinanzi a noi è fin troppo buono.
Le abbiamo provate tutte, moltitudine di bottiglie, mix diversi di sapori nei palati, nella speranza di trovare anche solo un accenno di pessimo gusto che ci renda soddisfatti.
Ma niente da fare, come per la pizza, il vino è deludentemente buono!

E qui finalmente, troviamo pane per i nostri denti, ignoranza e rushticità riunite in un'unica persona, il boss/cameriere.
Appena giunti all'ingresso, chiediamo al primo cameriere che riusciamo a bloccare, un tavolo libero per noi, in tutta risposta ci viene detto di aspettare appena hanno del tempo.
La cosa si fa già interessante...
Quando veniamo finalmente considerati, e dopo un'attenta valutazione sui tavoli liberi presenti in sala, ci viene indicato il tavolo più vicino all'uscita aggiungendo: "ma si dai, mettetevi qua!".
Sempre meglio...
Socializziamo subito con il cameriere, che poi scopriamo essere personaggio storico di questa pizzeria, e qui assistiamo alla prima grande scena, che ci rende entusiasti della serata a cui andiamo incontro.
Succede che il tavolo di fianco al nostro, lamenta la lentezza del servizio, il cameriere dopo un acceso battibecco con uno di loro, viene da noi e dice "arrivano e mi vedono 50enne, gne gne gne...io nel culo glielo metto!"
Oddio, è tutto vero...
Passato l'alterco, viene ripetutamente al nostro tavolo per scambiare 2 chiacchiere, forse per sfogo, forse perchè ci ha preso in simpatia, o forse semplicemente perchè non gli diamo noia, meglio non indagare oltre.
Ci chiede se desideriamo del piccante, al "no" di risposta da parte di un coraggioso del gruppo, ci risponde "allora spruzzalo".
Favoloso!
Sul finire della cena, intrattenendosi con noi, ultimi eroici rimasti all'interno del locale, ricorda l'episodio capitato poco prima con il tavolo al nostro fianco, a cui abbiamo felicemente assistito.
Guardando in quella direzione esclama "Se era 25 anni fa, finiva in un cassetto".
Applausi, standing ovation, e festa continua da parte del Gruppo Rushtico per questa straordinaria chiusura.
L’IGNORANZA DELLA LOCATION

Anche in questo caso, il paragone con la regione calza a pennello.
Si perchè la Basilicata regione, è situata li nel mezzo tra le più celebri Campania, Calabria e Puglia, e quando ci passi di fianco, la noti soltanto se essa ti viene indicata.
Tutto questo è valido anche per l'omonima pizzeria, dato che rimane situata lungo la via che collega zona Greco con il centro di Milano(quindi non una via qualsiasi), ma se non te la indicano, non la noteresti neanche.
Ma forse è proprio questo piazzamento in un angolo di fianco al ponte della ferrovia, che ti da la possibilità di sentire continuamente il treno durante le lunghe mangiate.
Sarà forse il vecchio televisore della Mivar, che sembra venir dritto da qualche film degli anni 80, o forse la mancanza di finestre da tutti i lati.
Insomma, tutti questi dettagli, che ai più sembrerebbero insignificanti, ma da noi veramente apprezzati, rendono la location di questo posto eccezionale ed al top di ignoranza nelle nostre valutazioni rushtiche.
L’AMMAZZA CAFFE’

"Niente di nuovo sul fronte occidentale"
Il titolo di questo famoso romanzo si addice perfettamente per la descrizione dell'ammazza caffè.
Resta forse la parte più deludente della serata, quando le nostre bocche, deluse dalla bontà del vino e della pizza, contavano su qualcosa di tipico della regione Basilicata, che potesse ridarci qualche rushtica speranza.
Invece nulla, soliti amari, i classici, facilmente reperibili in tutti i peggiori bar di Cormano.
LA CUENTA

Per quello che solitamente rimane l'atto conclusivo della nostra serata, questa volta lo viviamo con un pò di apprensione, avvicinandoci alla cassa con una certa titubanza.
Siamo consci dell'essere entrati nelle sue grazie, eppure...eppure...quel leggero timore di finire anche noi in una cassetto, lo sentiamo vivo in ognuno di noi, mentre assistiamo alla conta finale.
Il responso però, va aldila delle nostre più rosee aspettative: 17€ a testa e una stretta di mano.
Che dire, bruschetta di benvenuto, pizza molto buona, vino a fiumi (buono anche questo), caffè e ammazza caffè, e la consapevolezza di uscire dal locale sani e salvi...tutto molto bello.
Ampiamente soddisfatti!
IL GIORNO DOPO

II sintomi sono gli stessi vissuti nelle serate precedenti.
C’è chi si è svegliato carico a pallettoni, in grinta e freschissimo, chi ha passato metà mattina più seduto che in piedi, chi non ha avuto nessun sintomo particolare al risveglio.
Ma...ci siamo svegliati vivi!
E questa forse, è già una gran cosa.
Salvi!
di Mirko D.