Descrizione del Blog

Un gruppo di amici che gioca insieme al fantacalcio una volta al mese si incontra per mangiare una pizza. "Dove andiamo?" Si domandano..
Soldi e pretese scarseggiano e così si decide per un posto "rushtico".
Mentre le rispettive fidanzate o mogli fanno delle controcene in locali alla moda, loro fanno la storia nei luoghi dove non le porterebbero mai!

Benvenuti nella Milano Rustica con l'H, dove l'ignoranza é di casa.

Blog ad alto contenuto ironico , ignorante e goliardico, astenersi proprietari di locali permalosi o clienti sofisticati. Tenere lontano dalla portata dei bambini. Può causare dipendenza. Leggere attentamente il post informativo.

mercoledì 7 giugno 2017

La Basilicata Coast to Coast

Nome: Trattoria Pizzeria La Basilicata
Indirizzo: Via Emilio de Marchi, 44, 20125 Milano
Visitato in data: Giovedì 11 Novembre 2016

MEDIA VOTO 4,14

"La Basilicata esiste, è un po' come il concetto di Dio, ci credi o non ci credi."
In questa frase, resa celebre dal film "Basilicata Coast to Coast", è racchiuso il pensiero della maggioranza degli italiani, parlando della regione meno celebrata del Sud Italia.
Leggendola ed adattandola alla ben più nota pizzeria, ubicata in quel di Greco, zona periferica nel nord di Milano, non possiamo far altro che sorridere, pensando alla veridicità di questa frase.

LA PIZZA 

Le nostre rushtiche papille gustative ci hanno abituato a ben altre prelibatezze, con accezione negativa intendiamoci.
Inutile perderci in paroloni o cercando di sviare il discorso, la pizza della Basilicata è buona, molto buona.
Forse fin troppo per i nostri palati poco sopraffini.
Quando ci approcciamo per la prima volta ad una nuova location rushtica, ci aspettiamo sempre una pizza di basso livello.
Nel nostro caso invece, ci troviamo di fronte ad un'ottima pizza, con possibilità addirittura di farcela fare nell'apposito forno senza glutine!
Troppo perfetta.

IL VINO DELLA CASA 

Anche in questo caso, come sopra, siamo abituati a standard bassi nel dover giudicare il tristemente noto "Vino della casa", e quello che si presenta dinanzi a noi è fin troppo buono.
Le abbiamo provate tutte, moltitudine di bottiglie, mix diversi di sapori nei palati, nella speranza di trovare anche solo un accenno di pessimo gusto che ci renda soddisfatti.
Ma niente da fare, come per la pizza, il vino è deludentemente buono!

L’IGNORANZA DEL SERVIZIO 

E qui finalmente, troviamo pane per i nostri denti, ignoranza e rushticità riunite in un'unica persona, il boss/cameriere.
Appena giunti all'ingresso, chiediamo al primo cameriere che riusciamo a bloccare, un tavolo libero per noi, in tutta risposta ci viene detto di aspettare appena hanno del tempo.
La cosa si fa già interessante...
Quando veniamo finalmente considerati, e dopo un'attenta valutazione sui tavoli liberi presenti in sala, ci viene indicato il tavolo più vicino all'uscita aggiungendo: "ma si dai, mettetevi qua!".
Sempre meglio...
Socializziamo subito con il cameriere, che poi scopriamo essere personaggio storico di questa pizzeria, e qui assistiamo alla prima grande scena, che ci rende entusiasti della serata a cui andiamo incontro.
Succede che il tavolo di fianco al nostro, lamenta la lentezza del servizio, il cameriere dopo un acceso battibecco con uno di loro, viene da noi e dice "arrivano e mi vedono 50enne, gne gne gne...io nel culo glielo metto!"
Oddio, è tutto vero...
Passato l'alterco, viene ripetutamente al nostro tavolo per scambiare 2 chiacchiere, forse per sfogo, forse perchè ci ha preso in simpatia, o forse semplicemente perchè non gli diamo noia, meglio non indagare oltre.
Ci chiede se desideriamo del piccante, al "no" di risposta da parte di un coraggioso del gruppo, ci risponde "allora spruzzalo". 
Favoloso!
Sul finire della cena, intrattenendosi con noi, ultimi eroici rimasti all'interno del locale, ricorda l'episodio capitato poco prima con il tavolo al nostro fianco, a cui abbiamo felicemente assistito.
Guardando in quella direzione esclama "Se era 25 anni fa, finiva in un cassetto".
Applausi, standing ovation, e festa continua da parte del Gruppo Rushtico per questa straordinaria chiusura.

L’IGNORANZA DELLA LOCATION 

Anche in questo caso, il paragone con la regione calza a pennello. 
Si perchè la Basilicata regione, è situata li nel mezzo tra le più celebri Campania, Calabria e Puglia, e quando ci passi di fianco, la noti soltanto se essa ti viene indicata.
Tutto questo è valido anche per l'omonima pizzeria, dato che rimane situata lungo la via che collega zona Greco con il centro di Milano(quindi non una via qualsiasi), ma se non te la indicano, non la noteresti neanche.
Ma forse è proprio questo piazzamento in un angolo di fianco al ponte della ferrovia, che ti da la possibilità di sentire continuamente il treno durante le lunghe mangiate.
Sarà forse il vecchio televisore della Mivar, che sembra venir dritto da qualche film degli anni 80, o forse la mancanza di finestre da tutti i lati.
Insomma, tutti questi dettagli, che ai più sembrerebbero insignificanti, ma da noi veramente apprezzati, rendono la location di questo posto eccezionale ed al top di ignoranza nelle nostre valutazioni rushtiche.

L’AMMAZZA CAFFE’

"Niente di nuovo sul fronte occidentale"
Il titolo di questo famoso romanzo si addice perfettamente per la descrizione dell'ammazza caffè.
Resta forse la parte più deludente della serata, quando le nostre bocche, deluse dalla bontà del vino e della pizza, contavano su qualcosa di tipico della regione Basilicata, che potesse ridarci qualche rushtica speranza.
Invece nulla, soliti amari, i classici, facilmente reperibili in tutti i peggiori bar di Cormano.

LA CUENTA

Per quello che solitamente rimane l'atto conclusivo della nostra serata, questa volta lo viviamo con un pò di apprensione, avvicinandoci alla cassa con una certa titubanza.
Siamo consci dell'essere entrati nelle sue grazie, eppure...eppure...quel leggero timore di finire anche noi in una cassetto, lo sentiamo vivo in ognuno di noi, mentre assistiamo alla conta finale.
Il responso però, va aldila delle nostre più rosee aspettative: 17€ a testa e una stretta di mano.
Che dire, bruschetta di benvenuto, pizza molto buona, vino a fiumi (buono anche questo), caffè e ammazza caffè, e la consapevolezza di uscire dal locale sani e salvi...tutto molto bello.
Ampiamente soddisfatti!

IL GIORNO DOPO

II sintomi sono gli stessi vissuti nelle serate precedenti.
C’è chi si è svegliato carico a pallettoni, in grinta e freschissimo, chi ha passato metà mattina più seduto che in piedi, chi non ha avuto nessun sintomo particolare al risveglio.
Ma...ci siamo svegliati vivi!
E questa forse, è già una gran cosa.
Salvi!
di Mirko D.

giovedì 29 settembre 2016

Quel ristorante al capolinea del 4

Nome: Pizzeria San Giorgio  
Indirizzo: Via Luigi Ornato, 134, Milano
Visitato in data: Giovedì 29 Settembre 2016

MEDIA VOTO

Secondo l'iconografia dei Santi, San Giorgio era un personaggio che difendeva terreni e villaggi, tanto che uccise un drago per salvare una fanciulla d'un villaggio da lui difeso. 
Siamo certi che, iconograficamente parlando, piazzata in questo angolo sperduto del mondo la pizzeria San Giorgio tiene alto il nome del suo protettore, non si avvicinano forestieri, malintenzionati, fanciulle, draghi..    non si avvicina proprio nessuno! 

LA PIZZA 💩💩💩
Rushticamente parlando i primi morsi sono sembrati quasi prelibati, fin troppo normali per le nostre ignorantissime papille gustative che quasi pensavano di essere finite in un posto commerciale.
Ma ricordo un momento preciso in cui abbiamo capito la grande bellezza: intorno al quinto morso l’indolenzimento generale delle mascelle e gli sguardi di intesa nella tavolata che stavano a significare “sta succedendo anche a te?!” ebbene si, stava succedendo a tutti. 
Gusto ottimo e plastificato.

IL VINO DELLA CASA💩💩💩
La maggior parte delle volte prima di capire il livello di ignoranza del vino della casa ci vogliono 2 o 3 bicchieri, magari uno alla goccia, qualche smorfia, qualche colpo di tosse, raucedine, reflussi gastrici quando si è fortunati etc etc etc… ed invece il capolavoro si presenta davanti ai nostri occhi senza bisogno nemmeno di assaggiarlo: il vino bianco è verde acqua. 
Ciao.

L’IGNORANZA DEL SERVIZIO💩💩💩💩💩
La cameriera merita la standing ovation. 
Capiamo fin dal principio con chi abbiamo a che fare quando, dopo averle chiesto se ci portava un po’ di vino nell’attesa che arrivassero tutti, risponde con un “va beh” alzando gli occhi al cielo. Mito. 
Una volta seduti ed al completo prende le ordinazioni con lo scazzo di chi non deve chiedere mai e la voglia di chi non vorrebbe mai chiederti niente. Mito 2. 
Ti porta i piatti con l’arroganza di Ibrahimovich quando esulta, fa brutto. Mito 3. 
Se provi a contraddirla o a cambiare idea ti fa sentire in colpa come se le avessi stuprato il gatto. Mito 4. 
In caso di controversie o fraintendimenti chiama, urlando, il nome di un certo “Massiiiii” (ovvero il suo collega) che come una voce che arriva dall’alto non può far altro che dare ragione a lei, e tu muto. Mito 5. 
Insomma, con lei non hai mai ragione, soprattutto se lei ha torto. 
Donna vera!

L’IGNORANZA DELLA LOCATION 💩💩💩💩
Prendere il tram numero 4 vuol dire fare la vita della maggior parte delle persone che arrivano da fuori Milano: partire da Inculandia, passare dal centro, accorgersi di quanto è viva e lucente la città nelle sue vie principali e poi tornare a fare schifo all’imbrunire, tra la nebbia e il silenzio. Bene. 
Aprire una pizzeria nel cuore della City è per persone intelligenti (oltre che benestanti) ma aprirla al capolinea del 4 è per autentici geni. Incompresi. 

L’AMMAZZA CAFFE’ 💩💩
“Tutto ciò che è offerto va bene, quindi accettalo e cazzotene” 
Diceva un detto cinese.. no, non è vero. Però è cosi. 
Nella media, quasi normale, tant’è che abbiamo poi dovuto calarcene un altro paio a testa per soddisfare la nostra rustica ignoranza. 
Comunque gratis è buono tutto, come il fritto.

LA CUENTA 💩💩💩💩
Il cassiere dice: “sono 13 a testa” ed uno di noi risponde: “quaaaaaanto?!” il cassiere ripete: “13” e il nostro amico si tranquillizza: “ah ok, avevo capito 16”.
Giusto così, per farvi capire il livello. 
Si paga uno alla volta e il proprietario ci riempie di monete, su richiesta di un altro del gruppo, che vuole distribuire i resti in monete da 1 centesimo.
Giusto così, per farvi capire il livello parte seconda. 
Soddisfatti e rimborsati.

IL GIORNO DOPO 💩💩💩
Il giorno dopo abbiamo avuto reazioni troppo diverse per potersi sbilanciare con le "merdine". 
C’è chi si è svegliato come uno strafatto di cocaina, in grinta e freschissimo, chi ha passato metà mattina più seduto che in piedi, chi non ha avuto nessun sintomo particolare al risveglio, chi non si è svegliato.
Si dice che le cose belle le capisci quando le perdi, beh, se lo stesso vale con la digestione.. è stato bello.
di Francesco R.